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Le nostre tradizioni in cucina. I prodotti tipici del territorio

Il patrimonio zootecnico è costituito da circa 11.000 bovini, di cui 4.500 vacche e 6.500 capi giovani da ristallo. Il latte prodotto, circa 25.000 tonnellate, viene trasformato da tre caseifici cooperativi in circa 1.650 t. di formaggio "Grana padano" (90.000 forme) ed in 1.000 t. di crema destinata alla produzione di burro. Il siero, sottoprodotto della lavorazione del formaggio, viene utilizzato, con opportune integrazioni, per l'alimentazione di 40.000 suini destinati all'ingrasso. Ogni anno vengono macellati circa 350.000 suini. Nel comune operano infatti due macelli per l'abbattimento di bovini e suini, le cui carni vengono in parte lavorate per la produzione di carni D.O.C. I prodotti tipici che si possono acquistare nei negozi e negli spacci delle aziende produttrici sono: grana padano, salame mantovano, salame con la lingua, salamelle, vino lambrusco, torta sbrisolona, schiacciate, carne suina e bovina, miele, pasta fresca (agnoli, tortelli, tagliatelle) I piatti tipici della zona sono i famosi tortelli di zucca e gli agnoli in brodo che si possono gustare in tutti i ristoranti e le trattorie del comune.

Grana Padano DOP (di origine protetta)

granaRicca di acque e quindi di foraggi che alimentano una fiorente zootecnia, la Valle del Mincio dà un contributo rilevante alla produzione di questo notissimo formaggio vaccino, la cui denominazione d'origine copre tutto il bacino padano, dalle sorgenti al delta del Po. La tecnica di produzione è codificata nel disciplinare, approvato dall'Unione Europea nel 1996. Il Grana Padano può essere consumato nei modi più svariati, grattugiato, a scaglie o a lamelle. In ogni versione aggiunge un delicato sapore ai cibi che accompagna, senza sovrastarne il gusto, ma completandolo e valorizzandolo. Nella versione più giovane, con circa un anno di stagionatura, è un ottimo formaggio da tavola, mentre quando supera l'anno e mezzo di invecchiamento è più compatto e più adatto alla grattugia. È ottimo come aperitivo abbinato a vini bianchi, fermi, frizzanti o spumanti, mentre, a fine pasto, si può abbinare a vini rossi, meglio se invecchiati.

Salamelle mantovane

salamellePiccoli insaccati freschi che si ottengono con tagli del suino come magro di spalla e grasso morbido di rifilatura di pancetta e di prosciutto;la carne è molto più magra di quella normalmente utilizzata per la preparazione dei cotechini e dei salami da cuocere. Hanno forma cilindrica un poco ricurva, lunghezza da 15 a 20 cm, peso sui 200 gr. Di consistenza morbida, hanno sapore dolce e delicato. Si consumano cotte e sono uno degli ingredienti base per il condimento del "risotto alla pilota".

Lambrusco mantovano DOC (di origine controllata)

lambruscoIl Lambrusco Mantovano Doc è considerato la bandiera enologica della terra dei Gonzaga. Eletto a "vino della tradizione" dagli emigranti che lo hanno esportato fin oltre oceano, il Lambrusco Mantovano trae origine dai vitigni coltivati fra il fiume Oglio e il fiume Po e nell'Oltrepò mantovano. In queste terre la tradizione vinicola risale al tempo dei benedettini, come dimostrano le testimonianze sull'imposta vinicola che i monaci di Polirone imponevano agli affittuari a cui affidavano le proprie terre. Per coglierne appieno il gusto, è consigliabile abbinare il Lambrusco Mantovano Doc con preparazioni poco o abbastanza strutturate, come brodini di carne, bolliti misti e cotechini in umido. Se ne consiglia la degustazione in calici per vini rosati freschi, a una temperatura compresa fra i 14 e i 16°C. Il periodo ottimale di consumo è entro uno o due anni dalla vendemmia. E' un vino frizzante da pasto, a gradazione alcolica di 10.5°,di colore rosso rubino, con un profumo fragrante, caratteristico,aromatico. Il sapore è secco o amabile, sapido, frizzante.

Tortelli di zucca

tortellizuccaTipo di pasta ripiena tipica della provincia di Mantova. La pasta è ripiena di zucca, parmigiano, amaretti (variante con mostarda mantovana). I tortelli vengono conditi in modo tradizionale con pomodoro o burro, variante con ragù di salamella o pancetta. I tortelli di zucca, cibo di magro, sono il primo tradizionale della sera della vigilia di Natale ed anche uno dei simboli della cucina mantovana.

Torta dura o sbrisolona

sbrisolonaDolce cotto al forno realizzato con un impasto di farina bianca, farina di mais, mandorle, zucchero,burro e strutto. E' il dolce più rappresentativo della terra dei Gonzaga.

 


Zampone con lenticchie

zamponeUn pasto completo da consumare durante le giornate rigide dell'inverno e che è di buon auspicio per un buon anno nuovo visto che le lenticchie sono da considerarsi "portafortuna".
Ricetta: 1 zampone di 1/5 Kg 350 g di lenticchie mezza cipolla mezza carota mezza costa di sedano olio sale pepe Prima di tutto le lenticchie: falle ammorbidire in acqua fredda per una notte. Con le verdure: prepara un trito e falle stufare in 1 cucchiaio e mezzo di olio. Unisci le lenticchie scolate e lascia insaporire. Copri con abbondante acqua calda e porta a bollore. Dopo di ché aggiusta di sale e pepe, abbassa la fiamma e lascia cuocere per circa un'ora e mezza. Lo zampone: pratica dei fori sullo zampone in più punti, immergilo in acqua fredda e portalo a bollore, ma non troppo forte; lascialo bollire così per due ore circa. Le lenticchie: le devi scolare dal loro brodo, metterle in un piatto da portate a condirle con un filo di olio e abbondante pepe. Trascorse le due ore dal bollore: scola lo zampone, affettalo, sistemalo accanto alle lenticchie e porta in tavola. un Barbera Oltrepò Pavese della Lombardia, un vino perfetto da tutto pasto. Il Barbera è un vino dal colore rosso rubino, dal profumo ampiamente vinoso con note fruttate in giovane età; il suo sapore è secco, di buon corpo, persistente al palato, con fondo piacevolmente acidulo. E' un vino la cui bottiglia va conservata orizzontale e stappata fresca di cantina, ad una temperatura di 14-16° C. 

 

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01
Apr
Parco del Forcello
visita guidata al Parco Archeologico del Forcello

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"Balneum"

Sintesi storica su Bagnolo San Vito

Il nome di Bagnolo deriva dal latino "Balneum" (acquitrino) data l'origine paludosa dei terreni di sua pertinenza. Le origini del paese sono molto antiche e risalgono all'occupazione da parte di popolazioni di stirpe etrusca verso il 500 a.c. e dei Galli Cenomani attorno al 153 a.c. Testimonianze importanti dell'insediamento etrusco sono i ritrovamenti archeologici in località Forcello di San Biagio, attualmente conservati presso l'antiquarium comunale, esclusivamente per lo studio e la catalogazione da parte degli studiosi. Per il periodo medioevale il documento storico più significativo ancora visibile è conservato presso l'archivio storico diocesano di Mantova.

Anticamente l'abitato era localizzato su un dosso a circa 18 m. sul livello del mare circondato in gran parte dall'acqua del Mincio. la popolazione in quel periodo si dedicava prevalentemente all'agricoltura, all'artigianato, alla caccia, alla pesca e all'allevamento di ovini e suini. Nell' XI secolo il territorio fu conquistato dal casato dei Canossa, e in quel periodo i monaci benedettini iniziarono la bonifica delle paludi. Nel secolo successivo la zona passò alla Curia vescovile ed in seguito ai Bonacolsi e ai Gonzaga seguendo così le vicende della corte di Mantova. Dal XVIII secolo il dominio austriaco si alternò per ben tre volte a quello napoleonico. Finalmente nel 1866 il comune rientrò nei territori sottoposti al processo di unificazione d'Italia.

Data da ricordare resta il 10 ottobre 1868 per la spaventosa inondazione del Po e dei suoi affluenti, che costrinse molti bagnolesi a trasferirsi nel vicino comune di Roncoferraro. Il 23 aprile 1945 la 10° divisione da montagna americana effettuò il 1° attraversamento del Po a Correggio Micheli in territorio bagnolese. Al 1946 risale il 1° consiglio comunale dell'italia repubblicana.

"Al me paes"

(di Fortunato Varoli)

Al me paes l'é al pusé bel
anca sa ghé pochi casi
e nisun castel
Na piasa sensa monument, na funtana
an chilometru da strada
dal punt a Cantarana
Ma ghé ancor tanta campagna
tant'erba e tanti fiur,
l'aria l'é ancor sana
ghé i piop e i mur
Ghé ancor i uslin ca canta
e li rundan a primavera,
al me paes l'é na speransa
e la me gent l'é ancor sincera.

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